1) SECCA DELL’ISUELA – Difficoltà *** Corrente ***
Considerata a ragione una delle più belle immersioni del Mediterraneo, l’Isuela rimane impressa nella memoria di tutti coloro che la visitano.
Il percorso più seguito si trova nel versante sud-ovest. Scendiamo lungo la catenaria che è posizionata sul cappello della secca che arriva a una profondità minima di 14 metri. Una volta sul fondo ci dirigiamo verso levante percorrendo un tratto dell’ampio cappello ma senza soffermarci troppo (lo faremo al ritorno). Già qui è facile incontrare cernie, nugoli di saraghi fasciati, e soprattutto inconfondibili i dentici che appaiono all’improvviso dal blu per poi scomparire. Il pianoro del cappello rapidamente si trasforma in parete. A questo punto voltiamo verso la parte più esterna della secca rivolta verso il largo. Il paesaggio è mozzafiato con una grande distesa di gorgonie rosse (Paramuricea Clavata) che dondolano nella corrente (spesso forte) a partire da circa 25 metri. per arrivare fino a una profondità di 55 metri. e più. Conviene mantenere una quota massima di 35/38 metri. per non uscire troppo in fretta dalla curva di sicurezza. La parete è molto lunga e noi la percorriamo in direzione ponente. Oltre alle gorgonie nei vari tagli della roccia è possibile vedere grandi rami fioriti di corallo rosso (Corallium Rubrum). Verso la fine della parete sud dell’Isuela, a una profondità di circa. 28 metri., incontriamo un scenografico tetto di roccia ricoperto di margherite di mare (Parazoanthus) e di Madreporari solitari. Nel fondo di questo tetto stazionano alcune Mustelle di proporzioni ragguardevoli. A questo punto la secca fa una svolta decisa di 90° e ci troviamo nella parete ovest è il momento di cominciare a risalire. Le gorgonie rosse (Paramuricea Clavata) lasciano il posto alle gorgonie gialle (Eunicella Cavolinii) mentre cominciano a riapparire numerosi i dentici con la loro inconfondibile sagoma. Percorrendo il lato ponente, risaliamo verso il cappello che merita sicuramente una visita più approfondita: qui, infatti, l’impressione è quella di essere in un acquario con la presenza costante di murene, gronghi, polpi, cernie, saraghi e gli immancabili dentici. Non dimenticate di guardare il manometro perché è facile distrarsi e rimanere senz’aria. E’ difficile abbandonare il fondo, ma siamo costretti a farlo. Risaliamo sulla catenaria senza abbandonarla: talvolta è presente la corrente e in questo caso, senza l’ausilio di una cima di risalita, ci troveremmo facilmente lontani dalla barca.
Da vedere:
Sulla parete: Gorgonia gialla – Gorgonia rossa – Corallo rosso – Margherita di mare. Nel blu: Sarago maggiore – Dentice – Barracuda. Sul fondo: Polpo – Murena – Grongo – Cernia bruna