21) POSAMINE PELAGOSA – Difficoltà *** Corrente **
Posizione : N44.375144, E8.993211 Pedagnato
Situato innanzi a GE-Quarto. Affondò il 9 Settembre 1943 centrato dai colpi di cannone di una batteria posta sulle alture di Genova occupata dai Tedeschi. Al momento dell’affondamento il Pelagosa non trasportava mine e questo fatto evitò l’esplosione completa della nave che adesso giace su un fondale di 36/38m capovolta e spezzata in due tronconi. Lo scafo è appoggiato capovolto su un fondale sabbioso la sua profondità non supera mai i 36m. Negli anni 70 la nave è stata depredata di gran parte degli oggetti asportabili, tuttavia il relitto presenta ancora un certo fascino. L’immersione inizia a poppa dove la cima d’ormeggio è ancorata alla femminella del timone, vicino agli assi porta eliche (ma le eliche non ci sono più) e prosegue lungo lo scafo e la murata sinistra in direzione NO, verso la prua, separata e orientata verso SO. Una grande quantità di lamiere e rottami costeggia la murata opposta.Sullo scafo ed in prossimità si trovano svariate masse abbandonate. La penetrazione, possibile fino a qualche anno fa attraverso alcuni squarci sulle murate, è ormai sconsigliata a causa delle condizioni di deterioramento del relitto e per il fatto che i motori e altri apparati, ancora appesi, presentano il rischio sempre più concreto di distacco. Con una buona torcia si possono comunque osservare molti degli spazi interni senza doversi addentrare. Al centro una spaccatura permette la visita dei due motori circondati dalle bombole di CO2 utilizzate per l’antincendio; proseguendo si trova il supporto della bussola e i resti della torretta del cannone di prua. La prua, staccata dal troncone principale, è adagiata sul lato di sinistra ed è abbastanza integra; in condizioni di acqua limpida è possibile vederla in tutta la sua interezza.Rientrando, sulla sinistra, la nave assume più l’aspetto di una fusoliera d’aereo e si possono vedere i resti degli interni ancora ben conservati. Dietro alla sala macchine è possibile vedere un vecchio tornio nella sala officine.La penetrazione del relitto è riservata ai subacquei esperti, e come detto sopra estremamente pericolosa per via degli ambienti angusti, della possibilità di crolli e della facilità con cui è possibile sporcare l’acqua rimanendo completamente al buio. La parte più interessante è sicuramente la sala macchine dove si possono ammirare valvole, tubi, rubinetti e una bella batteria di manometri. Facendo molta attenzione è possibile salire al ponte superiore e raggiungere, attraverso uno stretto cunicolo, la Santabarbara della nave dove sono visibili casse di munizioni calibro 20 e qualche pezzo di grosso calibro.